lunedì 24 febbraio 2014
#06.foglio
"Mi sono tirato fuori. Non è stato facile, l'ho fatto però. Ci si tira fuori quando non è troppo tardi, allora ho iniziato a far perdere le tracce, ad eliminare i contatti, a rendere rade le mie visite. Belgrado, Londra, Parigi, Roma sono lo stesso luogo per un apolide, invece di radicarmi ho scelto la navigazione: invece di fermarmi, levo l'ancora. Mi hanno ispirato i seimila versi del diwan di عبد الجبار بن أبي بكر بن محمد بن حمديس الأزدي الصقلي أبو محمد, conosciuto meglio come Ibn Hamdis. Siciliano errante, musulmano apolide, poeta religioso. Mi sono trovato in quella condizione dopo la morte di Tito: nessuna Jugoslavia, nessuna patria. Per questo ho scelto l'esilio volontario: in patria nessuna patria, in esilio l'idea di un nostos (pur menzognero). Nessuno mi scrive, non sanno dove sto, per questo io scrivo a me stesso: per ritrovarmi, e riconoscermi."
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