giovedì 27 febbraio 2014

#09.traditore

"Quanto viene pubblicato in prima pagina dai giornali non mi riguarda. Situazione internazionale, politica, strategia, finanze, tutto mi pare così irreale, incomprensibile, inattingibile per le mie forze. Sì, magari c'è stato un tempo in cui ho tentato di distinguere: scegliere una parte invece di un'altra, tenere per la verità. Ma è accaduto un secolo fa, un'eternità addirittura, quando ogni illusione fioriva in me. E poi? Perché ho cambiato idea? Più esattamente perché ho rinunciato ad avere un'idea qualsiasi?
Per orizzontarsi bene nella nostra epoca, dice chi se ne intende, occorre conoscere l'economia e la storia. Insomma, ci vogliono diligenza, memoria, tenacia, inclinazione allo studio. E io sono sempre stato un cattivo scolaro: distratto, approssimativo, pigro, volubile. Una fatica fisica non mi ha mai fatto paura, una prova intellettuale mi ha sempre sgomentato. Solo seguendo un metodo sicuro, dice chi se ne intende, si può arrivare a scoprire la verità, a penetrarla, a comprenderla. E' vero, lo ammette anche l'intenditore, parti di verità o situazioni di fatto che portano ad avvicinarvisi posso anche essere scoperte nel modo più semplice, casuale, senza un metodo sicuro e persino senza una ricerca, soltanto vivendo, ma da tali frammenti, da tali lampi di lucidità cosa può trarre il negligente, l'ottuso egoista? Nulla che possa servire da insegnamento, da monito, nulla che possa essere veramente utile agli uomini. Un ragionamento giustissimo, non mi viene in mente la minima obiezione. Essendo distratto, approssimativo, pigro, volubile, essendo soprattutto egoista ma non presuntuoso, ho lasciato perdere una volta per sempre ogni ricerca della verità. Mi accontento dei particolari: bastano e avanzano. Ogni illusione di un tempo ha fatto presto a sfiorire come una pianta dimenticata su un davanzale durante la siccità." Questo è l'incipit del racconto "Il traditore" che Oreste Del Buono, classe 1923, ha scritto a 43 anni e che Priblic aveva riposto tra le sue cose, nella valigia.

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